Benvenuti alla Malga dell' Uomo Selvatico !


Benvenuti alla Mia Malga ! MalgaBart vuole essere una... baita virtuale, dove raccolgo pensieri, esperienze e soprattutto immagini da me prodotte sulla vita che amo, la vita all'aria aperta, in montagna, in natura.
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Un saluto ... muggito ! :D

Andrea Bart "Sàlvànfòresto".

sabato 30 gennaio 2010

Innsbruck 2010_ Le Immagini Ritrovate



Devo proprio pubblicare alcuni degli scatti fatti due settimane fa nella bella cittadina di Innsbruck, la capitale del Tirolo.
Li devo pubblicare perchè è stato davvero un piccolo miracolo che io, e anche voi, li possiate vedere, indipendentemente dal fatto che siano belli o brutti, che vi piacciano o meno.

Poco prima di sederci in un locale del centro per pranzare, stavo facendo vedere a Mario, appassionato anche lui di fotografia, le schede di memoria che usavo, e notando che sopra avevo scritto nome e numero di telefono mi fa :

"ma tu speri che ti chiamino se le ritrovano ?"

"spero di si",

ovviamente.

Se non che già di ritorno, oltre il Brennero, eseguendo con inutile e intempestivo ritardo il mio solito "check", noto, anzi, non noto, il sacchetto dove tengo le schede di memoria.
Inizia il solito quarto d'ora di panico, paura cupa, e imprecazioni silenti.

Poi quando ormai non mi attendevo più nulla, ecco che mi vengono spedite a casa.

Devo ringraziare per questo i gestori del Bar Konditorei Zimst & Zucker per aver tenuto da parte il prezioso fagottino, e ultimo ma non ultimo, il sig. Joseph di Campo Tures e la sua gentilissima figlia che si sono prodigati per recuperarlo e spedirmelo, anzi, per loro, il più sentito ringraziamento.


Per le altre foto di Innbruck, qui !

Andrea G. 30/01/2010



venerdì 29 gennaio 2010

Corona, quello Buono, con due Corona, alla Meridiana...en passant.


Anni fa conobbi l'alpinista, scultore, autore, scrittore Mauro Corona, sottolineo, questi suoi aspetti pubblici, non la persona e di persona, il Corona pubblico quindi, quando ancora non era quasi un fenomeno di massa come ora.

Era la seconda metà degli anni novanta, il Volo della Martora, sua opera prima, fu pubblicato da Vivalda nella collana "I Licheni" , precisamente nel 1997.


Mi sembra ieri, e invece sono trascorsi quasi tredici anni. Lo si conosceva perlopiù nell'ambiente alpinistico, quello delle sezioni CAI e dei club di arrampicata, per le sue imprese alpinistiche e da scultore... e in quel momento iniziava a percorrere la strada della scrittura.

Faceva scalpore ad ogni sua comparsa pubblica, per il suo aspetto forse un po.."trasandato" con quella sua bandana in capo, fuseaux e braccia sempre scoperte, indossati sia che presenziasse al Filmfestival di Trento o a una sua personale di scultura in una sciccosa galleria di Cortina. Addirittura la leggenda disse che rifiutò di vendere una sua opera al Senatore Andreotti in cambio di un "pagherò", "o i soldi, o nulla"sembra avesse risposto ai "messi" del Presidente.

Successivamente arrivò il successo di fronte alle grandi platee, l'essere personaggio pubblico e cavalcarne l'onda che questo comporta, non gli fece perdere la sua onestà e compromissione, rimase sempre se stesso, ridendo persino di tutta questa conclamazione.

Ieri sera alla Meridiana era lì, per sua ammissione, a cercare di vendere libri come una qualsiasi "cialtrone", e diceva: "ci sono i Libri di Fabrizio Corona.. quelli di Mauro Corona…", nel mentre sorseggiava birra Corona "…ironie onomantiche".

Ho quindi visto, per la prima volta dal vivo, il personaggio Corona, e devo dire che non è stato deludente, al contrario ha tenuto banco per due ore, tenendo viva l'attenzione e l'umore della platea, molestando tenacemente la povera malcapitata intervistatrice, inducendomi brutalmente in alcuni momenti, a sbagliare scatto, per effetto dei piegamenti che mi hanno colto con incontrollabile vigore.


Lo "spettacolo di Mauro Corona", si è svolto con il sistematico evitare di rispondere seriamente alle domande dell'intervistatrice, che ha cercato invano per una buona mezz'ora di farlo parlare del suo ultimo libro, con esiti molto infelici per lei, ma davvero esilaranti per noi.. Neanche Fiorello sarebbe stato in grado di infervorare la platea a quel modo.


Gli argomenti sono stati la sua vita da scrittore, il rapporto con la scrittura che è arrivato ad essere reso con paragoni abbastanza coloriti, persino con i guadagni che questa notorietà ha comportato, e quindi il suo rapporto con le cose materiali (in questo frangente ha esplicitamente dato della "matta" alla malcapitata intervistatrice, asserendo di aver intestato tutto alle figlie e alla moglie: "…però basta che poi non mi rompano più i coglioni!").

Il suo rapporto con in beni materiali è del tutto inesistente da quello che si è capito, a meno che non siano esse in stato liquido e non troppo acquoso, dice infatti di aver smesso anche di usare la macchina fotografica per non essere più schiavo di quell'oggetto, di non voler sentire "l'obbligo" dato dal dover correre in paese a comprare le batterie per la paura di ritrovarsele scariche.. e così di seguito, con tanti altri esempi (trovo la sua filosofia di vita molto in linea con "Avere o Essere?" di Erich Fromm): "…mi basta una tenda e un litro di vino a settimana per vivere, null'altro…" e sono anche disposto a credergli, e sono convinto, possa continuare a farlo anche e soprattutto una volta comprata la casa ai figli.


Un altro passaggio importante è stato in risposta alla questione posta dalla malcapitata intervistatrice:

I: "Mauro Corona crede nell'amore ?"

M: "L' Amore è finitooooooo….dopo trent'anni quando guardo mia moglie, mi sembra un uomo !".


Fa sorridere, e ridere, certo.. ma il discorso è più complesso, e verte sulla dipendenza che oggi si crea nel vivere un rapporto sentimentale, del vivere il rapporto come possesso e come assoluto, e con le tragedie che a volte ne derivano.


Punto importante, infine, il cambio della sua produzione narrativa, rispetto alle prime opera, come "Il Volo della Martora", oppure il da me amatissimo "Le Voci del Bosco", espressione di una poetica spesso anche molto ideale sul mondo della "natura del bosco" e della montagna, si è passati alla rappresentazione del lato duro, ruvido, di un mondo che non è quello che spesso viene rappresentato come un quadretto bucolico e sereno della vita beata tra boschi e prati.

Qui c'è gente dura che lotta contro "inverni da castigo", che lo fa con tulle le sue forze e secondo la propria indole, gentile, brutale, che sia, secondo la propria etica, civile, morale, religiosa, criminale , da senza Dio, che sia.

Ci sono, come dice Corona, il poeta, l'artista, il peccatore, l'assassino, il Santo, il Bevitore, c'è tutto lui stesso, la storia sua e della sua gente.

In quello che ci può sembrare bene e male, bello e brutto, senza risparmio e pudore.


Mi sono stancato, parafraso le sue parole, di essere una sorta di cantrice del bosco, anzi, come ha detto "mi sono rotto i coglioni di esser visto così".


Poi a un certo punto ha finito al birra ("vedete questa ? è la mia clessidra", diceva), e quindi ci ha mandato tutti a casa...:)





Andrea G. 29/01/2010



martedì 26 gennaio 2010

Nevicata Lisergica

I Lampi ???


?????????????



In tema di lisergìe consiglio la lettura di Aldous Huxley, in questi tempi più utile di quanto possa sembrare..

In tema di lisergìe, vissute, ma improprie (improprie perchè senza additivi chimici aggiunti, e un giorno andrò pure su questo tema che trovo interessante), posso portare l'esperienza di stasera, quando nel bel mezzo della nevicata ora in corso mi sono messo alla finestra a scattare alla come veniva veniva...

Sento la Luisa dire "ohh.. c'è il temporaaaleeee.. c'è i lampiiii "...

è proprio vero che la fotografia è rappresentazione... e finzione :)




Andrea G. 26/01/2010

lunedì 11 gennaio 2010

.. un giro... in .... bartcottero !

*** *** ** ** * * * * * * * * * * *
Allora..
oggi, non lavorando, ancora, almeno fino a domani mattina alle otto, ho pensato bene di farmi un giretto verso montagna..



Con il mio elicottero personale...



Ok.. va bene, daccordo,
ora mi sveglio,



e prima che qualcuno possa avvistarmi e mettermi dentro per occupazione abusiva di piazzola di atterraggio e decollo con mezzi non volanti inidonei, me la telo di brutto.
A parte queste sparate frutto della cottura serale dopo una giornata di vagabondaggio in montagna, stamane ero partito con l'idea di fare snowboard alle Polle di Riolunato, uno degli accessi al comprensorio sciistico del Monte Cimone, se non che, nel giungere a qualche centinaio di metri dall'arrivo al parcheggio, il mio elicottero rosso senza eliche, e anche senza pneumatici termici, inizia a slittare a vuoto sul fondo ormai ghiacciabondo.

Rièn a faire, avanti non ci va proprio, al massimo di traverso, oppure.. indietro.

Avrei dovuto montare le catene per solo questo tratto, e odio montare le catene, inoltre, appena scendo dall'eli.. ehm ... auto, vedo il nuvolone nero montare sul Cimone, inoltre sento che tira vento già qui in basso,pertanto intuisco la buriana imperversante sulle zone alte.
Già mi vedo, dopo le imprecazioni lanciate all'indirizzo delle deità della galassia, comprese quelle degli agnostici, assiderare sulla "ventolara" come gli amici chiamano la seggiovia che collega le polle a Pian Cavallaro e che serve la zona dello snowpark del Cimone, così, affettuosamente, ma meno affettuosamente ci si crepa di freddo, se il vento tira davvero forte.

Chi me lo fa fare ?

Nessuno, visto che non è lavoro, e come si suol dire "non si timbra il cartellino", quindi...

Inverto la direzione e finisco a Sant' Anna (Sant'Anna a Modena è anche la casa circondariale, ma no, non mi hanno arrestato, vi ho detto!) quindi, a scanso di equivoci, si tratta di Sant'Anna Pelago) dove il nuvolone del crinale alle due del pomeriggio si alza dal crinale dando spazio a una giornata anche gradevole, specie in ragione del fatto di uno skipass economico e... nessuno su piste e adiacenze.

Prima di tutto questo però colgo l'occasione per qualche scatto in un posto che in situazioni come quelle di stamane pare a dir poco ameno.
Gli ex laghetti dei pescatori a Pavullo.. ora ghiacciati.... ove tutto pare di cristallo.



sabato 9 gennaio 2010

Beauty Island

In tour sul Verbano Piemontese, da Arona, passando per Stresa e Verbania fino a Cannobbio, che è stato quindi l'apice del nostro tour.

Cannobbio è davvero una località graziosa, amena,
fatta di vicoli antichi fatti di ciottolati levigati che salgono e scendono,
di particolari prospettive..."sghembe"...

???
Via del Miracolino ?
Perchè "ino"..
dico io.. se dobbiamo farla.. facciamola grossa !
Solitamente i miracoli son grossi, ingombranti e clamorosi, e di un miracolo piccolo, tascabile, non ho mai sentito,
ma indubbiamente un miracolo che stia in poco posto, pratico, cosa per tutti i giorni, potrebbe anche fare comodo, se ci fosse...
(Ora sicuramente i più eruditi abitanti di Cannobbio sapranno qualcosa sul perchè, e sulla storia del nome di questa via, e credo che nel leggere queste ironie potrebbero anche voler tirarmi dietro qualcosa...;)).



Ecco un esempio tipico di viottolo sghembo.



Ecco un esempio tipico di Italian Style sghembo.



Ecco un esempio tipico di palazzotto sghembo.



?????

Più che miracolino, e più che sghembo, lo definirei "lisergico"...codesto effetto.
Che sia ora di correre al bar a farsi servire una bella cioccolata calda ??



Fu così che impavidamente battemmo in ritirata in prossimità del confine svizzero.



Ma almeno.. c'è stato il tempo per.. L' Isola Bella in notturna.

Come accennato, in realtà l'idea era di sconfinare in Svizzera e compiere il giro del lago, ma una sindrome compulsiva da scatto ha notevolmente allungato i tempi.
Del resto questo lato piemontese del lago Maggiore, o , appunto, Verbano, comprende forse quelle che sono le attrattive più interessanti, come le isole Borromee, con particolare menzione dell' Isola Bella di cui riporto uno scorcio notturno qui sopra, visitabile nel periodo primaverile estivo si presenta nel suo migliore splendore, grazie alla bellezza del complesso monumentale soprastante costituito tra l'altro da uno dei giardini all'italiana più imponenti e più belli del mondo.
Questo da solo rappresenta un motivo per visitare questi luoghi, e, nel nostro caso, tornavi con la migliore stagione.


Andrea G. 09/01/2010

giovedì 7 gennaio 2010

On The Badlands



Così, tra onde d'argilla.

Un dettaglio tecnico ;
può accadere che qualcuno sui forum di fotografia scriva che non si fanno panorami con i "tele",
qui siamo a 155mm, in formato 35mm un corrispettivo focale di circa 230mm.
Ovviamente qualcuno scrive, ma, per fortuna, poi le cose si fanno lo stesso :)


Andrea G. 07/01/2010

martedì 5 gennaio 2010

Non tutti i mali vengono per nuocere (Buon 2010 !)




Era la sera del tre gennaio e tornavo dalla val di Fassa, dove ho passato le feste di capodanno senza neanche stare a brindare alla mezza notte perchè mi ero rotto le palle di attendere, di andar fuori, dire buon anno anche a gente che non conoscevo, di schivare i petardi, che odio, avevo sonno,avevo fatto snowboard tutta la giornata e preferivo andare a fare snowboard la mattina presto del primo dell'anno seguente.

Tanto gli auguri si possono fare anche il giorno dopo !

Ma non parlerò delle cinque giornate di snowboard nonostante il periodo, quello delle feste di fine anno, proibitivo per il comprensorio fassano che, per me che lo frequento spesso durante tutto l'arco dell'anno, sarebbe da evitare durante questi giorni da psicosi collettiva.
Non per darsi atteggiamenti esclusivi, ma per amore di verità, in questo periodo in Dolomiti davvero la frequentazione eccessiva, tuttavia quest'anno sono arrivato a fine 2009 con sole due giornate di snowboard all'attivo, pertanto a quelli che sono i miei minimi storici, e la situazione appenninica riguardo la neve era fino a pochi giorni fa a dir poco drammatica, quindi il richiamo della neve dolomitica ha finito per essere irresistibile.

L'acme del tema di questi giorni si è avuto ovviamente sull' A22, entro infatti a Egna- Ora /Auer, il mio socio Cpt. Abba non fa in tempo a telefonarmi e dirmi del fatto della coda in autostrada che ecco...
la coda su materializza a Trento.
Esco allora dall'A22 e mi inoltro per la provinciale.

Ho sempre desiderato scattare una fotografia del Castel Beseno, nei pressi di Rovereto, ma a meno di recarsi qui appositamente, non c'è un modo comodo e adeguato per fotografarlo passando dall'autostrada.
Eppure...
di sera.. sembra una nave che vola..
quasi.... sospesa, in aria, come un Olandese Volante.

Chissenefrega della coda, non mi stresso, faccio foto !!

Sono convinto che la vita sia sempre una questione di possibilità, almeno, dovrebbe essere vista e vissuta in tal modo.


Andrea G. 2010