Benvenuti alla Malga dell' Uomo Selvatico !


Benvenuti alla Mia Malga ! MalgaBart vuole essere una... baita virtuale, dove raccolgo pensieri, esperienze e soprattutto immagini da me prodotte sulla vita che amo, la vita all'aria aperta, in montagna, in natura.
L'attuale layout spiazzerà chi era abituato a quello precedente, tenete presente che una volta avuto accesso alla homepage, un articolo che sia oltre una certa lunghezza viene tagliato, occorre accedere alla sottopagina per visualizzarlo completamente, clikkando su "ulteriori informazioni >>".
In fondo all'articolo è previsto un form per i commenti, e.. i commenti sono sempre molto graditi.

Un saluto ... muggito ! :D

Andrea Bart "Sàlvànfòresto".

venerdì 30 luglio 2010

#Montagna#_Val_Campelle_Re_View_


Nel cuore del gruppo porfirico dei Lagorai, la Val Campelle rappresenta uno degli angoli più belli di di questo settore alpino.
Essa si immette alla sinistra orografica della principale Valle di Calamento, si congiunge in testata con quella che è l'altro sistema vallivo principale del gruppo, ovvero Val di Cia-Vanoi, in quello che è un luogo magico, il Passo di Cinque Croci.


In salita da Valsorda verso il Passo Val Cion, in località Campi di Dentro, siamo "fuori sentiero", alla Malga Valsorda Prima abbiamo abbandonato il segnavia n 316 per seguire una traccia non segnata, ma molto evidente.


 Il gruppo, formato in gran parte da porfidi (con l'eccezione del sottogruppo di Cima D' Asta- Rava che invece è caratterizzato in gran parte da un granito, tonalite) è forse la montagna più sottovalutata da chi non la conosce, in quanto chi la conosce la apprezza grandemente, spesso la ama in modo quasi esclusivo.


Veduta su una solitamente fumante Cima D' Asta (2847m), questa immagine risale alla metà agosto dello scorso anno, si noti la neve nel canalone, cosa che non si ricorda a memoria d'uomo.


Rispetto alle vicine Dolomiti appare un alpe meno eclatante, tuttavia ti conquista con un fascino che è al tempo stesso fatto di quiete e grande potenza, potenza di una natura senza se, e senza ma, fatta di estesissime foreste che si alternano alla dolcezza dei vaccineti ora rotta dalla rudezza dei porfidi che si impennano in vette ossute e amene.


Elements: roccia, aria, acqua..



Roccia & lichene, l'anima fisica, sostanza, estetica dei Lagorai.


Vista verso Forcella Magna, sulla destra di Cima D' Asta, la Cresta Socede.
Devo molto a questa montagna, perchè è stata quella che, per dirla alla Ben Jelloun, "Il primo amore è anche l'ultimo"... qui in senso buono del termine (lo scrittore marocchino lo usa invece in una accezione abbastanza amara).

Ma soprattutto...
acque.



Un piccolo incontro, un esemplare di tritone


Lagorai, Terra di Laghi.


Il Lago delle Buse Basse (2135m)


Specchio... Cima di Lagorai (2586m).



Malga Valsorda Seconda. Sulla via del rientro.

Ora mi serve solo tornare sui miei passi, che comunque saranno nuovi e diversi, ancora.



Andrea G.  29/07/2007

lunedì 26 luglio 2010

Scende..

La sera.



Sono qui, solo, per i miei, non penso a nessuno che vorrei con me.
Penso che concetti come amore e felicità siano qualcosa di assolutamente mistificato, non esistono, in realtà,
possono rendere felici o infelici partendo assolutamente dal nulla.
Ci incateniamo,
al lavoro sbagliato, alle persone sbagliate, alle cose sbagliate, alle idee sbagliate,
facciamo vite sbagliate.
La cosa ironica è che inseguiamo la felicità, inesistente, e rifuggiamo spesso dalla libertà, che invece è tutt'attorno a noi, è nel mondo,
e del resto.. qui non voglio parlare in universale, ma dire almeno quello che conta per me,
io
 sono felice solo se sono libero.



Sento le mille chiacchere del Sarca scorrere davanti me, mormora, gorgoglia in una notte di luna che gioca a fare il giorno.



Finisco la mia birra.. le stelle girano,
stasera sono libero, e chissà..



Andrea G. 26/07/2010

lunedì 12 luglio 2010

#escursionismo#_Rosengarten_Traversata Gardeccia _ Antermoia

Un grande classico dell' escursionismo in Dolomiti :
La traversata del gruppo del Catinaccio dalla conca del Gardeccia, alla conca dell' Antermoia.

Conca del Gardeccia  1949m slm, saliti con il servizio bus-navetta da Pera di Fassa , possiamo iniziare la nostra escursione che ci porterà ad attraversare il cuore del Gruppo del Catinaccio, o per me meglio, Rosengarten (a me, piace più in tedesco..).


Il rifugio Gardeccia.


Iniziamo a risalire la Valle del Vajolet lungo la carrareccia che porta all'omonimo rifugio (segnavia CAI-SAT N 546)


Il profilo dal basso delle Torri del Vajolet.

Il rifugio Vajolet.

Siamo al Rifugio Vajolet (2243), da qui in poi si prosegue sul segnavia 584.

Il Rifugio Preuss.




Salendo, uno  sguardo a ritroso lungo il Vajolet.


La facciata ovest del Catinaccio d' Antermoia o Kesselkogel (3002).


Il rifugio Passo Principe (2600 m slm).
A questo punto, arrivati al rifugio dove faremo una breve sosta, lo sforzo maggiore è resistere ai boccali di birra che mi passano davanti.
Se cedo... non procedo !
Il sole è ovunque, immensamente.


Nevai ancora ampi.
Bagliore accecante.


Solarmente, verso il Passo Antermoia.


Vista verso il Vajolet e Cima Catinaccio.


Lasciamo in basso il rifugio Passo Principe sovrastato dalle cime Valbona Grande e Piccola.
Si spunta un pennacchio bianco dall' Antermoia.
Le prime nubi della giornata.


"Agains The Sun".



Up.
Dall'altro lungo il percorso di salita, sempre sul sentiero 584.



Stretto sul Catinaccio di Antermoia.









Siamo al Passo,
la sommità di questo itinerario.
La quota non la scrivo, è nella foto :))
Proseguiamo sempre sul solito 584.



HappyFootSking !!



Scendendo sotto la  mole dell' Antermoia (lato est):
La conca si rivela in gran parte ancora innevata notevolmente per il periodo.
Non è stato un inverno più nevoso di altri, specie di quello precedente, tuttavia, il caldo è arrivato tardi quest'anno.



The Land's.



Siamo al Lago Antermoia (2495) dalle verdissime acque.



Iceland.




siamo ormai al rifugio Antermoia (2497), direi che questa volta si mangia (ero letteralmente aggredito dai miei stessi enzimi !) e una birra (ma saranno poi due) non me la leva nessuno, stavolta !


La Croda del Lago (2806) fumante,
e le acque eccezionalmente limpide del ruscello che.. non si vedono !!


Clouding.
Mi sa che non dura tanto, il cielo sta chiudendosi a una velocità sorprendente.


Sassopiatto e Sassolungo, ormai in ombra.


Miss Marmelade.


La conca dell' alta valle di Dona, ovunque il verde.


Bivio. Ben segnalato, direi.
Imbocchiamo la Val Udai lungo il sentiero 580.


Eccosì ci buttammo giù per l' Udai.
Un vero inghiottitoio,
la prima parte del sentiero scende ripida a spaccagambe, l'ambiente da ampio e sereno si fa occluso e aspro.


Al riparo (piove, in un attimo).


Le cascate di Soscorza, ad occhio un salto di quasi cento metri..
mi si affaccia una idea folle... irresistibile.


... Quindi..
mi ci fiondo sotto,
abbandono fotocamera, zaino e vestiti e mi ci faccio investire "nudonato",
ma siete fortunati, questo è uno spettacolo che potete anche solo non immaginare,
comunque, una doccia da brivido !

Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhuhhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
(ululato ! )

Resisto solo pochi secondi, non tanto per la temperatura dell'acqua, neppure eccessivamente fredda, ma perchè da quell'altezza le gocce arrivano forte, e pungono come spilli.
Inoltre.. ci si bagna a sufficienza anche 8 metri prima del flusso principale, la pioviggine è infatti densissima.

Mi .. ricompongo e riparto, cercando di raggiungere Fabrizio e Cristina che hanno proseguito lungo il sentiero lasciando a me tali amenità.

In testa di Fassa intanto si apre..


La mole del Sass Pordoi (gruppo del Sella), ancora tutta "infumata", con sopra quella strana nube ad uncino.

E' andata ormai, sono ormai sul sentiero di rientro, una comoda strada bianca (segnavia n 579), in direzione di Pera di Fassa, incontro un ragazza che sale di corsa, mi metto a a correre pure io con tutta la pesantezza della  zaineria.
In un attimo piombo a Pera, al parcheggio degli impianti Ciampedie, dove abbiamo lasciato l'auto.
L' intento di non fare attendere Fabbri e Cri è riuscito, non so come, li ho passati senza vederli.
E' uggioso ormai, ma la giornata è andata, alla grande.
Arrivati a Ziano scopro che ha grandinato grosso, quindi anche sulla mia auto nuova ,la prima in sedici anni guido..  mai presa la grandine sulla vecchia Punto  !!! 

Che culo !!

(pazienza.. )

Ci aggiorniamo per la Val Venegia :))


Andrea G. 12/07/2010