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Andrea Bart "Sàlvànfòresto".

domenica 22 agosto 2010

Passo Brocon... un idea per una passeggiata tranquilla tra bellissimi panorami e... mucche.





Insula...
Cosa non viene fuori da una pozza d'acqua in parcheggio sterrato.

Mi alzo preso, come spesso capita dormendo in tenda, la luce entra forte e non ti permette di indugiare molto, se il sonno non è ancora veramente forte.
Salgo al Passo, sono pochi km da Val Malene, dove mi trovo in campeggio, la giornata è meteorologicamente incerta e voglio.. "vincere facile", e godermi un po' di aria, di sole.. e di vastità.
Passo Brocon si trova nella parte sud-est della Provincia di Trento, è raggiungibile dalla Valsugana sia dalla parte di Grigno che, strada più comoda e accesso principale da Strigno.
Si appoggia a 1616 metri di quota tra le ultime propaggini del gruppo dei Lagorai- Cima D' Asta e il Monte Agaro che da questi geologicamente si differenzia essendo una elevazione di calcare prima della zona granitica di Cima D'Asta e poi i porfidi dei Lagorai.
La zona è interessante dal punto di vista escursionistico, in quanto da accesso, a nord, al sottogruppo di Tolvà nella zona di Cima D' Asta, mentre a sud permette facili escursioni sulle balconate panoramiche date dai monti Agaro e Coppolo, che con i loro circa 2000 metri di elevazione a strapiombo sul fondovalle della Valsugana  in quel tratto rimanente anche 1800 metri più in basso risulta sempre suggestivo e impressionante.
Proseguendo sulla strada del passo, essa ci conduce, tortuosamente nella bella e appartata Valle del Vanoi.

Non è una zona "di nome", ma certamente non pecca in bellezza, generosìtà, e remuneraritività verso chi ne percorre i sentieri.
La zona è anche un punto di interesse per gli sport invernali, gli impianti di passo Brocon che, in realtà si concentrano un po' prima, sulla schiena settentrionale del monte Agaro costituiscono uno spot invernale certo non della importanza di altre più rinomate località sciistiche delle vicine Dolomiti, tuttavia sono più che sufficienti a garantire giornate di divertimento agli appassionati, anche in forza di quello che per molti è un punto debole, ovvero la non grande dimensione del comprensorio cui però fanno da contropartita minore prezzo e affollamento. La zona del resto è soggetta a buon innevamento, e la cornice paesaggistica davvero suggestiva.
Inoltre sono state allestite piste illuminate e si sta procedendo di gran lena al potenziamento delle strutture impiantistiche, specie per l'innevamento artificiale (cosa di cui penso non sia bene abusare, tuttavia imprescindibile per una moderna località sciistica che abbia un minimo di pretesa sulla qualità del servizio offerto). Ovviamente, non puo' mancare, in tal senso, un sito istituzionale : http://www.brocon.it/

Ma ora veniamo alle mie passeggiate..
mattutine..
e serali.


Cielo drammatico su quelle che per me sono la rappresentazione estrema dell'indolenza realizzata : Le vacche al pascolo !


La stradina che dal passo conduce alla zona delle Malghe, Zanca e Arpaco. Quest'ultima è anche un punto di ristoro. Non ho avuto occasione di provarla, ma mediamente la qualità dell'offerta gastronomica dei rifugi e delle aziende agrituristiche presenti in gran varietà in tutta la zona della Valsugana e del Tesino è davvero alta,
canederli, strangolapreti alla trentina, lucanica e carne salada, il tutto accompagnato con ottima polenta, funghi e formaggio fuso... rappresentano davvero una benedizione per gli amanti della buona tavola e .. escursionisti affamati, il tutto in genere a prezzi molto accessibili.

Mucche.. dicevo... e la loro indolenza proverbiale.. il cielo si scurisce, il mezzogiorno si addensa e porta tempesta, ma loro non se ne curano.


Sullo sfondo la cresta della catena di Rava, sottogruppo di Cima D' Asta, cui spicca la caratteristica guglia del Frate. E intanto loro non se ne curano, mentre la sera cala.


a Ovest :
Stretto e drammatico, sulla cresta di Rava.


a Est, stretto, cupo e onirico sui bastioni meridionali delle Pale di San Martino.


Cima Cece alle brume della sera.
La vetta con i suoi 2754 costituisce la maggiore elevazione della Catena di Lagorai
propriamente detta.
Non è di altitudine assolutamente importante, tuttavia si sa imporre, e la sua salita è sempre di grande soddisfazione. Oltre si scende nelle valli del Travignolo e poi in Fiemme nella zona di Predazzo per la Valmaggiore.


Le Regno delle Pale di San Martino.


e il loro Re, il Cimon della Pala.

Ormai è davvero sera, l'enrosadira è passata, la notte incombe.


Loro, però, non se ne curano.
Che abbiano capito tutto ?



Andrea G. 22/08/2010

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