Benvenuti alla Malga dell' Uomo Selvatico !


Benvenuti alla Mia Malga ! MalgaBart vuole essere una... baita virtuale, dove raccolgo pensieri, esperienze e soprattutto immagini da me prodotte sulla vita che amo, la vita all'aria aperta, in montagna, in natura.
L'attuale layout spiazzerà chi era abituato a quello precedente, tenete presente che una volta avuto accesso alla homepage, un articolo che sia oltre una certa lunghezza viene tagliato, occorre accedere alla sottopagina per visualizzarlo completamente, clikkando su "ulteriori informazioni >>".
In fondo all'articolo è previsto un form per i commenti, e.. i commenti sono sempre molto graditi.

Un saluto ... muggito ! :D

Andrea Bart "Sàlvànfòresto".

lunedì 5 ottobre 2009

#MalgaPhotoReport# _ Termoncello Expedition _


Fondamentalmente :

Non vado in giro a fare il Bell'Imbusto.

Su, in alto,
all'aria dei duemila metri, al massimo me la vedo con l'orso bruno.

La cosa bella dei boschi è che... sono per me psichedelici in maniera del tutto naturale... ;)
La cosa bella dell'andare in montagna non è, come qualcuno pensa, che questo renda le persone migliori, ma le rende spesso molto più trasparenti, insomma, se uno è un deficiente, tale rimane, ma c'è il vantaggio di poterlo riconoscere molto presto, nei rari casi mai poi non così tali nei quali il deficiente in questione riesca a spingersi in quota.
Sia chiaro, la montagna, vissuta e percorsa a piedi, è selettiva, ma il "deficiente", o il Bell'Imbusto, è una specie talmente adattabile da superare qualsiasi livello di selezione..

... ahi ahi..

Tuttavia..
alla Termoncello i deficienti sembravano assolutamente rarefatti, grazie al cielo che ci sovrastava, sempre più blu.



Arrivo ai piani di Malga Arza, si va verso l'imbrunire, come spesso accade infatti partiamo nel pomeriggio, causa impegni di lavoro vari, lo scopo in questi casi è raggiungere la Malga.



Finalmente si arriva alla Termoncello.


Tramonta,
la malga è fredda, nonostante non sia inverno, ma solo un appena accennato autunno.. che qui però già incombe.
Si spacca la legna, si fanno i pezzi piccoli per fare partire la stufa.
Si apre la prima bottiglia di Bardolino, intanto.

Stufa accesa...
Sul fuoco le mie "lenticchie da malga" e le salsiccie, nel frattempo siamo alla seconda di Bardolino e al formaggio ubriaco (anche lui !!).




Come alla Vacil.. oscure e inquietanti presenze... fantasmi..






Fantasmi scompaiono come la bruma al sole..



Il Lago di Tovel.
Una Volta, C'era una Volta, un lago che diventava rosso.. ma proprio una volta, saranno forse, cerco di ricordare a spanne di una cosa di cui so solo per averne sentito raccontare, quarant'anni ormai che non arrossa più, causa il disturbo apportato dai turisti e l'attività che ne è conseguita.
Da anni la zona è protetta nell'ambito del Parco Regionale dell' Adamello Brenta, ma, come si suol dire.. chiudere la stalla quando i buoi sono scappati non serve a nulla, anche se in questo caso occorre dire che, nonostante il fenomeno della fioritura di microalghe che causava la colorazione rossa non si ripeta più, rimane comunque l'esigenza di proteggere un luogo particolarmente bello ed emergente, dal punto di vista ambientale.




Due passi verso la Val Strangola, qui sopra il Sasso Rosso.



Vista sul gruppo del Catinaccio, o Rosengarten, Dolomiti Occidentali.


Reminescenza...


Colchicum, sembra un Crocus, ne costituisce il suo omologo autunnale e sebbene sia con esso molto confondibile sebbene sia una specie diversa.
Omologo in quanto il Crocus è il primo a fiorire al ritiro delle nevi e annuncia la primavera, mentre il Colchicum fiorisce all'inizio dell'autunno, inteso come stagione meteorologica (questa anticipa sempre venti giorni quella astronomica convenzionale).


Faggio virante d'autunno, ormai, inizia a ingiallire, poi arrossare, poi cadere..






A ritroso..


.. Rientro, come su un fiume che ci riporta a valle, a casa, nonostante tutto.

(ma poi la mia casa qual'è veramente ? )


Andrea G.

06/10/2009

Nessun commento: