Più o meno come da oggetto.
Credo fossero i primi di maggio, forse proprio il ponte del primo di quel mese del 1979 quando quel buon matto di mio padre mi portò in cima al Monte Ventasso. Non era e non è certo una montagna di una certa importanza, tuttavia spicca, solatìa, attorno a tutto il circostante con la sua punta come acuminata, come suggerisce il nome, dal vento. Del resto qualunque collina pare grande dal basso della prospettiva di un "cìnno" di meno di sette anni. Ricordo che il vento c'era, c'era la pioggia, la grandine, e anche qualche fulmine. Battemmo in ritirata giù per il bosco verso il Calamone inseguiti dalla furia intemperante, mentre coperto di un kway di.. carta (allora andavano queste "tecniche" amenità) incespicando negli stivaletti di gomma.
Quel buon uomo di mio padre avrei dovuto maledirlo, invece al contrario, mi regalò qualosa di cui sarò eternamente grato, qualcosa che è ancora lassù e che di tanto in tanto ritrovo, tornandovi.
Andrea G. 15/05/2009
2 commenti:
Ambiento molto bello e un panorama incredibile a 360°....ci ho portato l'Ile l'anno scorso, ne è rimasta entusiasta.
Non c'è più neve...fino a due settimane fa era tutto bianco...
ciao Francesco
Ciao Francesco Anonimo ;)
Guarda.. si, è scemata proprio bruscamente, il che mi ha consentito di realizzare l'itinerario sempre all'asciutto. Il giorno dopo sono stato al Lago M. Acuto, e meno di 1600 c'era ancora un metro e mezzo compatto di neve.. altra situazione, sottocrinale, a nord.(metterò le foto :)
ciao, ci sentiamo per "malgare" ;)
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