Allora... continuo a rompere i gioielli con 'sti panorami, intanto.. o quasi.
La nevicata è passata, ora siamo sotto uno sciocco scirocco nell'ambito di un clima ormai alquanto isterico.
Lo scherzo, che poi non lo è mica tanto, di questo rialzo termico dopo un' ondata di freddo che non si ricordava da quasi venticinque anni, ovvero dagli inverni del 1985 e dell' 86, ha comportato oltre all'ovvio scioglimento precoce della neve caduta in quantità anche altri fenomeni quali il "gelicidio", qualcosa di tanto curioso e anche, occorre dirlo, pericoloso.
Non si contano in questi due giorni gli incidenti, in auto ma non solo.. perchè forse uscire a fare due passi è stato anche quasi più rischioso del mettersi alla guida, tra queste due ultime mattinate.
E...alla neve che è successo ?
Come si dice qui da noi "tiene botta", almeno qui in basso, perchè in pianura paradossalmente la "scaldata" non è stata così consistente, tant' è che anche stamane le temperature si aggiravano attorno allo zero.. mentre in montagna c'erano già almeno cinque gradi in più, e infatti, il disgelo ha colmato i fiumi.
Da coltre soffice, silenziosa, si è fatta armatura argentea, la pioggia gelata ha formato sulla neve una crosta resistente (nel mentre penso a questo mi viene in mente uno.. strudel ! n.d.m. )
e.. lucente.
L'effetto risultante è comunque spettacolare, perciò sono andato a fare un giro sulle mie colline, sul versante reggiano, proseguendo quindi il tema dell'articolo precedente variandolo tuttavia nella modalità.
Il tema parallelo che si accompagna a quello originario della neve è "l'onda" .. e questo stranamente quando questa si trasforma attraverso un doppio passaggio che prima la vede tornare liquida e... poi più solida di prima... ghiaccio, quindi, e proprio qui, assume un carattere che invece è proprio dello stato liquido ... quello dell'onda.
Perchè Hokusai ?
Non saprei... è una mia.. impressione.
Però questa cosa dell'ambiguazione solido-liquido mi intriga... come tutto ciò che è ambiguo, del resto.
Andrea G. 23/12/2009
4 commenti:
povera macchinina, se ne stava tanto bene al calduccio
il malgaro
Vhe, Malgaro, gli va anche bene che non gli tocca portare in giro i miei amici :D
La quinta foto, i due alberi: neri,ramificati in modo contorto, vicini ma, ai lati della foto. Sembrano li ad ammirare il paesaggio collinare coperto di neve. Immagina se potessero parlare, secondo me sentiremmo solo parole d'ammirazione per ciò che guardano.
Allo stesso tempo fanno da cornice a questo su e giù di terreni ricoperto di neve, e il bello li coinvolge dandogli qualcosa di affascinante, di misterioso che verrebbe voglia di riscoprire ramo dopo ramo...
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