Benvenuti alla Malga dell' Uomo Selvatico !


Benvenuti alla Mia Malga ! MalgaBart vuole essere una... baita virtuale, dove raccolgo pensieri, esperienze e soprattutto immagini da me prodotte sulla vita che amo, la vita all'aria aperta, in montagna, in natura.
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Un saluto ... muggito ! :D

Andrea Bart "Sàlvànfòresto".

martedì 29 giugno 2010

Valle di Fumo_Green_Water's

Valle Di Fumo, Trentino sud-occidentale, proseguendo lungo il percorso del Chiese che vi nasce e vi solca diventa Valle di Daone.
Da lì le acque purissime del Chiese scendono, riempiono il Lago D'Idro, solcano la Valsabbia fino a lambire Brescia.
Nascono dal cielo e dalla roccia, cristalline sembrano voler resistere a lungo, anche in valle, pure.


Il Carè Alto, da questa posizione rappresenta per me la più bella veduta di montagna delle Alpi centro-orientali che non dolomitica,
la sua bellezza è ampia, imponente, indiscutibile. Ti si para avanti, e non ammette repliche.


Fall's.


Questo salto credo sia su tutti i depliant turistici delle APT delle Valli Giudicarie.
Chissà perchè...


Ora.....


... facciamo due passi...

Silenzio..
lasciando che tutto scorra..













Andrea G. 29/06/2010

sabato 26 giugno 2010

_Sunset_Theme's_(To_"Solito_Posto")

Continuano le mie visita alla collina.
George Barr, in un suo interessante libro, "Fotografare a un livello superiore" che mi è capitato di comprare e leggere, sostiene la tesi che è necessario esplorare un luogo diverse volte per ottenervi buoni scatti.
La conoscenza del luogo, dei suoi "oggetti", delle sue prospettive, della relazione di questi con la luce nelle varie condizioni, che variano a seconda della meteorologia, della stagione, dell'ora, richiede davvero un approccio in profondità con il mondo oggettuale con cui il fotografo si pone.

Insistere, 
quindi,
serve.

Mi reco in questo luogo da anni ormai, ma credo che solo ora stia riuscendo nell'intento di farne emergere l'intima estetica, in quando l'evidenza eclatante che si vive nel visitarlo non è così immediata da rendere in fotografia.
Qui sta il paradosso:

Una bellezza evidente che richiede di essere approfondita per poter essere rappresentata.

Quante volte vi sarà capitato di essere in un luogo meraviglioso, di viverne potentemente il fascino in presa diretta, di fare una foto per conservare qualcosa di quel momento,
e di provare una delusione somma nel rivedere l'immagine scattata. (ve lo dico io, quasi sempre !)

Qui sta un altro paradosso.

Ai tempi dell'impressionismo pittorico, nacque e si sviluppo', in Francia, poi rapidamente in Europa e negli USA, la fotografia..
La fotografia impose il suo successo grazie a un mezzo tecnico molto più efficacie nel rappresentare realisticamente la realtà.

Tuttavia :

Cos'è la realtà ?
Non è quello che percepiamo, attraverso il "media" della nostra interiorizzazione ?
Il come viviamo le cose ? il colore emotivo delle cose, oltre alla loro fisica oggettività ?

Inseguire questo non ci porta ad allontanarci dalla oggettiva rappresentazione della realtà ?
Inseguire la rappresentazione della realtà ci porta a fare foto migliori ?
Se no, allora dobbiamo inseguire un livello di visione, e quindi di rappresentazione, diverso.

Io penso quindi che :

Il realismo sia il peggior male che possa affligere la fotografia. (e il fotografo).

Si potrebbe ricavare il concetto contrario, ovvero che la fotografia è finzione.
In realtà, la fotografia è rappresentazione, quindi, rappresenta una realtà vissuta da chi attraverso essa  esprime la propria sensibilità.
Questo non è quindi "mentire", o "mistificare", tuttavia, la fotografia può fare, ed è giusto che faccia, anche questo.
Si vive con le apparenze, le apparenze però sono in relazione con la sostanza che ne rimane in background e che quindi tramite le apparenze si esplica.  Se si vuole capire e rappresentare quello che si avverte "dietro",
allora è necessario impegnarsi, 
andare oltre.
Insistere.














Andrea Guerrini 26/06/2010

domenica 20 giugno 2010

Lo Spirito Del Fuoco.


Dico spesso che..

se avessi il caminetto in casa potrei fare a meno della TV..
in realtà, posso fare comunque a meno della tv, la guardo ogni tanto, non tanto, e certo il caminetto a metà luglio non sarebbe forse indicato,
ma quando capita di trovarmici avanti, con il fuoco acceso, posso trascorrervi ore.


mercoledì 16 giugno 2010

_Flower's_


Esplodono in risate di colori
ridono tra petali curiosi 
di ariosi profumi
e fragranti odori
sempre e variamente
fiori.

(A.G.)
























Andrea G. 16/06/2010

venerdì 11 giugno 2010

_ L' Insolita Bellezza delle Solite Cose_


(solita quercia)

Qualcuno dice che a me piace insistere.

E' senz'altro vero.

Ogni tanto torno sulla stessa montagna, sulle stesse rive dello stesso lago, sulla stessa collina.

Mi piace pensare che il tempo e lo spazio possano essere vissuti in profondità, che non vi sia solo una dimensione "orizzontale".




 A volte la tendenza quasi ossessiva a ricercare il cambiamento ad ogni costo nasconde l'incapacità di vedere quello che si ha più vicino per ciò che è e per quello che molto altro può dare e dire di sè, l'incapacità di approfondire, di essere veramente curiosi, di passare velocemente ad altro perchè si è incapaci di vedere veramente, si pensa di sapere, si pensa di essersi stancati, subito, senza conoscere.

Un po' come noi pensiamo facciano le farfalle..



Ma è un idea nostra.

Noi non sappiamo come fanno le farfalle.



... E' un segreto loro.

Andrea G. 11/06/2006.

giovedì 10 giugno 2010

#BOARDSPORTS# _M.I.A. Mountainboard Demo_To_Parma_"Giochi_Senza_Quartiere".

Si è tenuto lo scorso fine settimana, domenica 6 giugno a Parma presso il centro sportivo S.Leonardo, la manifestazione Giochi Senza Quartiere, promossa e organizzata dalle associazioni di ambito sportivo e benefico delle città ducale e che ha visto la partecipazione della Mountainboard Association Italia, presente con un proprio stand e la realizzazione di una esibizione dimostrativa. Gli istruttori M.I.A. si sono resi inoltre disponibili per dare informazioni e fare provare il mountainboard agli interessati, grandi e piccini (chi era lì sa quanto questo sia stato vero !! ).



Vediamo un po' che cosa è successo.
Innanzitutto arrivo sul tardi una assolata e già caldissima domenica mattina, finalmente sole, luce, e temperature alte (qualcuno si lamenta, ma ricordando il recente periodo di letargo invernale, con nevicate abbondanti a marzo inoltrato.. io non riesco a non goderne), giungo peraltro dopo aver superato diverse mie peripezie personali su cui non mi dilungo e che mi avevano portato a dare forfait all'ultimo minuto.
(credo di essermi beccato una buona dose di "somaro" per questo..;).
Ma non ho resistito, per me contribuire all'impegno di questi ragazzi che si impegnano tanto per fare crescere questo sport ancora così.. "carbonaio", di nicchia è sempre un grande piacere e, non lo nascondo, un piccolo-grande onore.

Dicevo..

c'era già un caldo assassino, un sole da "microonde",
arrivo che è tutto un armeggiare con assi e ogni genere di materiale nel tentativo, poi si vedrà compiuto, di realizzare la rampa.


Armeggia e riarmeggia, monta  e rismonta, finalmente si inizia a provare.
E' la mezza passata, quindi, visto che c'è la possibilità, faccio colazione con un panino farcito di salamella alla piastra e salse varie.
Il "Panone", unito al sole cocente  da luogo ad effetti allucinatori.. quello che se segue è ai limiti della percezione e della coscienza...


Ad occhi socchiusi...

Daniele in tail wheeling.. ma del resto, è che non riusciva a girare qualcosa di più grosso  ( :-P ).







Visioni su visione..
vedo.. l' Aurea Regina !!

Karin aveva detto di volere il trono, ed eccola qui in Gloria !! :))











 Una Breve Storia...




Un breve cenno ad uso di chi non conosce questo sport.
Qui a fianco : I mountainboard.
 Questi attrezzi sono qualcosa che deriva certamente in prima fase dal mondo dello skateboard, si tratta infatti di tavole a rotelle dalla costruzione molto più robusta da quella dei classici skateboard da street e dalle ruote molto più grandi e pneumatiche, l'idea era di creare un attrezzo che potesse permettere di non limitarsi a superfici relativamente liscie quali asfalto e cemento ma di uscire, per i prati e terreni più naturali.
Se è vero quanto scrivo sopra è anche verò però che l'afflusso di praticanti al mountainboard avviene forse più da parte del mondo dello snowboard, che non quello dello skate, che risulta ancora un mondo un po' a parte.
In effetti il feeling, ovviamente diverso e specifico a questo attrezzo, e forse più simile a quello dello "snow" che non dello skate, se non per il fatto che mentre nello skate non si utilizzano straps fissate alla tavole per l'immobilizzo dei piedi, queste invece sono impiegate generalmente sulle tavole da mountainboard. Il discorso dello "skate" come mondo a parte è rivolto più però alla pratica dello skate come street e freestyle, il cosidetto "skate" classico (che oltre vent'anni fa non lo era affatto.. peraltro..), in realtà gli amanti dei mountainboard sono amanti dei boardsports, sono surfisti con o senza vela, praticano longskate e qualsiasi "aggeggio" fatto a tavola si possa muovere su ruote, sono snowboarder che, come qualcuno ha scritto "non possono aspettare la neve".
E davvero non aspettano.
Il Mountainboard spesso viene chiamato MTB in forma abbreviata, tuttavia questo puo' generare confusione con l'acronimo che da sempre indica la mountainbike, quindi si sta adottando l'uso del termine All Terrain Board (ATB), proprio in virtù della vocazione all'uso "all-round" che questa tavola presenta, anche perchè in fin dei conti non è limitata al "mountain", e ancora, anche lo snowboard puo' essere detto anche a maggior ragione "mountain(winter)board".
Comunque sia, si tratta di qualcosa altamente contundente e divertente (per ovviare alla prima caratteristica i mountaiboarder si abbigliano a guisa di un misto tra cavaliere medioevale e robocop!) e anche molto economico, perchè , una volta sostenuta la spesa iniziale,per altro non eccessiva, dell'attrezzatura, permette di essere praticato su qualsiasi prato o sterrato in lieve discesa, infine, permette godibilissime giornate all'aria aperta da soli o, meglio ancora, con gli amici, senza tanti stress e problemi di affollamento e di costi che caratterizzano per esempio lo snowboard.


Detto questo, andiamo avanti
..

e...

Iniziamo a fare sul serio, qui sopra Matteo Beni (della SciuCrew di Prato) impegnato in un method bello tirato.

Michele Rosi "Wolverine", stesso trick, il Method (si tratta di una presa sulla tavola eseguita con la mano anteriore sulla "lamina" o "bordo" posteriore della tavola, tra i due piedi, come si vede molto bene qui sopra).



Skater, dunque e anche. Tommaso si sta letteralmente "intrippando" nel fare saltare (ollare) questo piccolo "fingerskate" e ci riesce piuttosto bene.
Io invece mi incaponisco nel cercare di coglierne un momento e non è facile per nulla, perchè il movimento è davvero fulmineo, e usando una focale lunga da distanza ravvicinata, prossima alla minima distanza di messa a fuoco consentita dall'ottica, abbinata ad un diaframma aperto, mi trovo a non disporre di molta profondità di campo utile, la messa a fuoco quindi risulta ardua, tuttavia,qualcosa riesco a combinare.
Skater mondo a parte, si diceva, in quanto forse la filosofia, ma soprattutto certe dinamiche e momenti tecnici e motori dello skate sono molto specifici, tantè che risulta spesso difficoltoso passare da una tavola che si gestisce a "piedi liberi", ad un'altra che invece prevede il fissaggio dei piedi con le straps. Personalmente credo  che questa sia una fase che si possa superare con la pratica e l'acquisizione di nuovo background motorio, e anzi, diversificare, per quella che è la mia opinione, è vincente, fa divenire snowboarder, skater, mountainboarder, longboarder, più completi. Ricordo l'imbarazzo motorio avuto nel riprendere lo snowboard dopo la mia prima estate passata sullo skate e sul long; non riuscivo proprio a sentirmi a mio agio con i piedi fissati.
Successivamente mi sono riadattato superando quel momento di crisi, ritrovando feeling e traendo profitto da quanto avevo appreso praticando skate.

A proposito di longboard (longskate, tanto per non fare confusione con le tavole da surf lunghe), qui sopra,
e a fianco, il modello "Dervish" della Loaded, si tratta di una tavola dalla costruzione particolare, realizzata in fibre di bambù. La leggerenza e la reattività unite all'elasticità senza eguali rendono questa tavola davvero leggendaria.
Sono a digiuno da un po', con skate e long, ma salire e fare anche pochi metri lungo il vialetto con il Dervish  sotto i piedi mi ha fatto tornare la voglia di riprendere.



Per proseguire la parentesi sul longboard, qui Michele in un momento molto "dogtown" style.